PENSA VOLLEY, LEGGI COCCIOLI

PENSA VOLLEY, LEGGI COCCIOLI


 di Ida Prosperi


Aldo Coccioli: padre e amico dei teramani sportivi


Tutti hanno delle passioni, ma non tutti riescono a trasformarle in lavoro, lui c’è riuscito. Aldo Coccioli, un insegnante che con disciplina, costanza, pazienza e forza di volontà non si è mai allontanato dallo sport, prima vissuto e giocato poi spiegato e insegnato, sia sui banchi di scuola che nelle palestre e nei campi da calcio, dove da anni la sua missione è quella di formare giovani sportivi.
Lei è un allenatore conosciuto tra i ragazzi, è passato dal calcio alla pallavolo, ci racconta il suo percorso?
Ero un ragazzo negli anni 60, giocavo a calcio, quello era lo sport per tutti, era gratis e si giocava ancora in strada, arrivando a giocare poi, anche in prima categoria. Lo stare in campo con altri ragazzi mi ha aiutato molto per quello che poi sarebbe stato il mio mestiere, sono sempre stato disciplinato e generoso. Verso i sedici anni la pallavolo ha iniziato ad incuriosirmi, perché abitavo vicino alla vecchia caserma dei vigili del fuoco di Teramo, lì si giocava nel piazzale, all’aperto, dove si potevano vedere i ragazzi giocare.

aldocossioli
Lei non ha il solo il compito di insegnare uno sport ai giovani, lei li educa alla vita, al rispetto per gli altri e alla disciplina, un ruolo importante il suo, qual è stato il percorso che l’ha portato ad allenare le giovanili di pallavolo?
Già quando giocavo a calcio mi divertivo a scarabocchiare schemi, provavo a fare l’allenatore. Nel calcio non ho mai avuto la presunzione di essere un grande allenatore, mi sono limitato ad allenare nelle scuole calcio, una significativa esperienza è stata con la Teramo calcio, dove sono rimasto per 24 anni. Ora sono alla Bonolis, squadra di pallavolo da diversi anni in serie C che alleno con altre ragazze:
Francesca Coccioli, Valentina Di Domenico e Galliena Di Sante. Nella pallavolo femminile la selezione è dura ed avere una squadra di serie C con giocatrici locali è sicuramente un buon risultato.
Cosa ne pensa della sua attuale squadra?
Nella prima squadra le giocatrici sono più di diciassette e meritano tutte di giocare, ma ogni volta bisogna scegliere le sette che andranno in campo.
A livello giovanile abbiamo una scuola volley che funziona bene grazie anche alla sinergia tra le mie collaboratrici.
Spesso, anche quest’anno, partecipiamo a dei tornei di interesse nazionale.
Purtroppo nel nostro territorio c’è una forte carenza di strutture idonee allo svolgimento dell’attività sportiva e le ragazze a volte ne risentono.
Ha adottato o pensa di adottare delle particolari tecniche di allenamento?
Le nostre metodologie di allenamento sono standard, ma le adattiamo alla realtà della squadra.
In campo si usano delle tattiche particolari?
Giochiamo in un modo attinente alla categoria, cercando di mettere in difficoltà le squadre avversarie.
Quali sono gli obiettivi che si è prefissato di raggiungere questa stagione?
Cercheremo di fare un buon campionato di serie C e per il settore giovanile l’obiettivo è quello di continuare a crescere e collaborare con qualche altra realtà per salire anche di categoria.

 

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